Recupero crediti: come funziona il recupero del credito da un privato?

Il recupero crediti da un privato è sicuramente possibile, nonostante le difficoltà. Ecco perché oggi vediamo come funziona il recupero crediti.

Nel dettaglio, è cosa utile dividere l'iter in fasi, che vanno dal tentativo di risoluzione bonaria al pignoramento dei beni del debitore.

Invero, il primo passo da compiere è la formale richiesta di ottemperanza entro un determinato termine mediante l'invio di una lettera di messa in mora, inviata o per raccomandata con ricevuta di ritorno o anche a mezzo pec, con annessa richiesta di interessi moratori a far data dalla scadenza del pagamento dovuto.

Decorsi 5/15 giorni senza che il debitore abbia riparato all'inadempienza, si passa alle vie giudiziali, con il ricorso per decreto ingiuntivo, emesso soltanto se il credito in questione è liquido, certo ed esigibile.

La competenza può essere del Giudice di Pace, per somme inferiori a € 5.000,00, oppure del Tribunale, per somme maggiori.

Ottenuto il decreto ingiuntivo, l'avvocato della parte interessata dovrà notificarlo entro 60 giorni al debitore, il quale avrà 40 giorni per opporsi. In tale ultimo caso avrà inizio una causa civile vera e propria. Durante la causa l'onere della prova sarà a carico del creditore il quale dovrà dimostrare l'esistenza del credito, eventualmente con la richiesta di sentire dei testimoni.

Se il debitore non si oppone e non salda, si passa all'atto di precetto e, trascorsi 10 giorni, alla richiesta di ingiunzione di pignoramento. Quest'ultima, a seconda dei casi, può essere di tre forme: mobiliare, immobiliare e presso terzi.

Recupero crediti: come funziona l'accertamento sulla solvibilità del debitore?

Fondamentale nella procedura di recupero crediti, è l'accertamento sulla solvibilità e affidabilità economica della controparte.

L'ordinamento mette a disposizione diversi strumenti per accertare la solvibilità, prima ancora di intentare azioni superflue con esito incerto, quali:

  • Visura camerale;
  • Registro informatico dei protesti;
  • Ispezione ipotecaria presso la Conservatoria dei registri immobiliari;
  • Visura al PRA.

Sebbene manchi in Italia un elenco ufficiale dei "cattivi pagatori", è possibile consultare l'archivio delle informazioni creditizie (SIC) del CRIF. Gli unici legittimati, però, a reperire informazioni sono gli istituti di credito o le società finanziarie

Recupero crediti: come funziona l' accordo transattivo?

Strumento alternativo alla risoluzione giudiziale, il contratto di transazione ha il fine di prevenire o comporre una lite fra le parti.

Giuridicamente parlando, è un contratto tra le parti, mediante il quale, le stesse facendosi reciproche concessioni pongono fine ad una lite già incominciata o prevengono quella che potrebbe insorgere. Oggetto di tale accordo possono essere esclusivamente i diritti che rientrano nella disponibilità dei contraenti.

La sua forma è scritta e soggiace alle regole generali di invalidità del contratto, dunque, può essere considerato nullo o annullabile.

L'Agenzia delle Entrate, con risposta ad interpello, n.145 del 03/03/2021 ha statuito che alle somme pagate in esecuzione di un accordo transattivo deve applicarsi l'imposta sul valore aggiunto. Ciò in quanto la somma pagata dalla società debitrice costituisce la base imponibile per l'applicazione dell'IVA in quanto rappresenta il corrispettivo dovuto per una "prestazione di servizi" ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. n. 633/72.

Lo studio Arnone&Sicomo vanta anni di esperienza nel settore del recupero crediti in Italia. Assistiamo le società estere nelle procedure direcupero crediti in Italia, cercando sempre di addivenire a degli accordi transattivi con i debitori italiani.

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