I beni culturali contribuiscono a formare l'identità di un popolo e la lesione del patrimonio archeologico, storico e artistico di una Nazione infligge a quest'ultima una ferita permanente. Non soltanto dal punto di vista economico, ma soprattutto per la sottrazione che ne derivava alle popolazioni, essendo i beni culturali indispensabili per comprendere il filone storico, culturale e sociale da cui proveniamo.

Sebbene l'Italia sia stata la prima Nazione al mondo a disporre di un reparto di polizia espressamente deputato al contrasto della criminalità connessa ai beni culturali, l'esigenza di tutela si è estesa anche alle altre Nazioni europee. Proprio l'importanza rivestita dai beni culturali ha comportato, infatti, in tutto il mondo, la trasformazione radicale della criminalità nello specifico settore, attraverso la formazione di "gruppi" che somigliano a vere e proprie aziende commerciali il cui fine ultimo è quello del profitto.

La tutela del patrimonio storico-artistico è stata così garantita da due strumenti normativi:

  • un regolamento a carattere doganale in materia di esportazione di beni culturali che ha aggiunto alla protezione nazionale, diversa per ogni Paese membro, una protezione comune ai confini esterni della Comunità Economica Europea.
  • una direttiva sulla restituzione dei beni culturali illecitamente usciti da uno Stato membro dell'Unione europea, che consente a ogni Stato membro di rivendicare la titolarità delle opere fuoriuscite in violazione della legge del paese di origine.

Quattro sono soprattutto le categorie di criminali che operano all'interno delle organizzazioni dedite al traffico dei beni culturali: i ladri (che generalmente agiscono su commissione), i ricettatori, i riciclatori ed i trafficanti, altamente specializzati nei vari settori dell'arte quali archeologia, pittura, antiquariato, argenteria, materiale ecclesiastico, bibliografico, etc.. Tutti personaggi impegnati quotidianamente nell'opera di spoliazione del patrimonio artistico-storico di una Nazione, sottraendo i beni al mercato interno ed internazionale "ufficiale" ed avviandoli attraverso canali di commercio clandestini.

Ma ogni opera, per potere essere reintrodotta sul mercato deve essere "ripulita". Ed ecco che, al fine di renderne più difficoltosa l'identificazione, i beni d'arte vengono modificati ad opera di restauratori esperti in alcune tra le caratteristiche maggiormente peculiari, per poi ritornare nella disponibilità dei ricettatori e dei trafficanti che, dopo aver creato false certificazioni di legittimità, smerciano la merce seguendo l'andamento e le preferenze del mercato dell'arte clandestino. Per esportare tali beni culturali vengono usati i canali e i metodi più svariati, quali ditte di trasporti internazionali, imbarcazioni da diporto, camion frigoriferi, o anche treni internazionali.

Per evitarne il riconoscimento, le opere d'arte nella maggior parte dei casi sono proposte in vendita, attraverso l'utilizzo di case d'asta o anche di negozi di antiquariato, lontano dal luogo dove sono state asportate e vengono certificate con una provenienza, apparentemente lecita, che la rende idonea a sfuggire ad un superficiale controllo.

I reperti archeologici, trafugati in Italia, transitano principalmente attraverso la Svizzera, la Germania e l'Austria per raggiungere, nella maggior parte dei casi, l'Inghilterra, per poi essere smistati in tutto il mondo. Le opere pittoriche, invece, transitano generalmente attraverso la Svizzera, la Francia ed il Belgio, per raggiungere sempre l'Inghilterra che, attraverso le grandi case d'asta, detiene il mercato mondiale delle opere d'arte.

E' indubbio che ha contribuito all'evolversi di questo tipo di criminalità organizzata il progresso tecnologico. L'uso, molto spesso inappropriato di Internet all'interno del mercato dei beni culturali, ha contribuito ad una vera e propria trasformazione delle tradizionali dinamiche commerciali. Di fronte a transazioni commerciali lecite si pone il mercato d'arte clandestino, alimentato il più delle volte da soggetti attivi, in prevalenza privati, appassionati d'arte, disposti a tutto pur di venire in possesso di reperti di valore inestimabile, non altrimenti acquisibili in modo lecito.

The content of this article is intended to provide a general guide to the subject matter. Specialist advice should be sought about your specific circumstances.